Il principale progetto del Collettivo Azione Pace si chiama “Biće Bolje” (letteralmente “andrà meglio” in serbo-croato) e fornisce sostegno alle famiglie di bambini dell’ex Jugoslavia affetti da gravi patologie che vengono curate in Italia. Per questi bimbi l’associazione struttura un rapporto di collaborazione e scambio continuo con il personale sanitario e si fa carico della soluzione degli innumerevoli problemi logistici e burocratici, di costruire rapporti efficienti e strutturati con ASL, autorità di polizia, ambasciate per i necessari visti ingresso, i permessi di soggiorno, con le strutture sanitarie nei paesi di provenienza dei piccoli pazienti per ottenere le necessarie convenzioni sanitarie; si occupa di dare la possibilità ai piccoli di adempiere all’obbligo scolastico anche nel loro tempo di permanenza in Italia, iscrivendoli alla scuola italiana e facendoli seguire anche da soci madrelingua; fornisce un sostegno economico rapportato alla reale necessità della famiglia, aiuta a reperire un alloggio a titolo gratuito presso associazioni o enti e offre mediazione culturale, linguistica e sostegno umano, elementi indispensabili alla serenità della famiglia da cui deriva anche la buona riuscita delle cure. Oltre alle attività di cui sopra, il CAP cerca di assecondare i desideri e le curiosità dei bambini, proponendo ad esempio lezioni di musica, equitazione e tennis o combinando incontri con sportivi famosi, che permettono ai bambini di affrontare i lunghi periodi di cura più facilmente. Nello stesso modo e con la stessa finalità anche i familiari, di solito le mamme, vengono aiutati a conoscere luoghi e abitudini, anche attraverso piccoli eventi sociali e visite ai musei. Una volta rientrati a casa, questi bambini e le loro famiglie vengono monitorati a distanza in collaborazione con i sanitari che li hanno seguiti in Italia e con i sanitari dei paesi di provenienza, in modo da essere sempre tempestivamente informati di ogni eventuale problema si presenti ed essere così in grado di organizzare i necessari e regolari controlli o i cambi di terapia.
Il progetto BIĆE BOLJE è stato parzialmente finanziato dalla Provincia di Torino (anni 2004 e 2009) e dal Centro Servizi per il Volontariato Idea Solidale (2005 e 2008). Oltre all’onere economico si tratta di un progetto che richiede un grosso impegno da parte dei soci e dei volontari a cui negli ultimi anni si sono affiancati amici sostenitori che con la loro vicinanza e condivisione alleviano la fatica di un impegno così vicino alla sofferenza. Con il progetto BIĆE BOLJE sono stati seguiti ad oggi 28 tra bimbi e ragazzi, di età che andava dai tre anni ai diciotto.
Pavle durante una visita alla Panchina Gigante a Costigliole d’Asti nel 2019Pavle durante una visita alla Basilica di Superga a Torino nel 2019Miki che saluta il pony “Spec” che ha cavalcato durante le numerose gite al Circolo Ippico “La Ciocca” a Tonco, prima di partire, nel 2020Pavle allo stadio del Torino con Edoardo ed Enzo nel 2019Pavle con i genitori durante una gita a Mongardino d’Asti nel 2019Pavle insieme a Saša Lukić a Torino nel 2020Stevan durante una lezione di chitarra classica a Torino nel 2021Fudo e Miloš con l’ex calciatore Nikola Lazetić nel 2006Vlado con l’ex calciatore Nikola Lazetić nel 2007Miki sul pony “Spec” al Circolo Ippico “La Ciocca” a Tonco nel 2019
Biće Bolje
Il principale progetto del Collettivo Azione Pace si chiama “Biće Bolje” (letteralmente “andrà meglio” in serbo-croato) e fornisce sostegno alle famiglie di bambini dell’ex Jugoslavia affetti da gravi patologie che vengono curate in Italia. Per questi bimbi l’associazione struttura un rapporto di collaborazione e scambio continuo con il personale sanitario e si fa carico della soluzione degli innumerevoli problemi logistici e burocratici, di costruire rapporti efficienti e strutturati con ASL, autorità di polizia, ambasciate per i necessari visti ingresso, i permessi di soggiorno, con le strutture sanitarie nei paesi di provenienza dei piccoli pazienti per ottenere le necessarie convenzioni sanitarie; si occupa di dare la possibilità ai piccoli di adempiere all’obbligo scolastico anche nel loro tempo di permanenza in Italia, iscrivendoli alla scuola italiana e facendoli seguire anche da soci madrelingua; fornisce un sostegno economico rapportato alla reale necessità della famiglia, aiuta a reperire un alloggio a titolo gratuito presso associazioni o enti e offre mediazione culturale, linguistica e sostegno umano, elementi indispensabili alla serenità della famiglia da cui deriva anche la buona riuscita delle cure. Oltre alle attività di cui sopra, il CAP cerca di assecondare i desideri e le curiosità dei bambini, proponendo ad esempio lezioni di musica, equitazione e tennis o combinando incontri con sportivi famosi, che permettono ai bambini di affrontare i lunghi periodi di cura più facilmente. Nello stesso modo e con la stessa finalità anche i familiari, di solito le mamme, vengono aiutati a conoscere luoghi e abitudini, anche attraverso piccoli eventi sociali e visite ai musei. Una volta rientrati a casa, questi bambini e le loro famiglie vengono monitorati a distanza in collaborazione con i sanitari che li hanno seguiti in Italia e con i sanitari dei paesi di provenienza, in modo da essere sempre tempestivamente informati di ogni eventuale problema si presenti ed essere così in grado di organizzare i necessari e regolari controlli o i cambi di terapia.
Il progetto BIĆE BOLJE è stato parzialmente finanziato dalla Provincia di Torino (anni 2004 e 2009) e dal Centro Servizi per il Volontariato Idea Solidale (2005 e 2008). Oltre all’onere economico si tratta di un progetto che richiede un grosso impegno da parte dei soci e dei volontari a cui negli ultimi anni si sono affiancati amici sostenitori che con la loro vicinanza e condivisione alleviano la fatica di un impegno così vicino alla sofferenza. Con il progetto BIĆE BOLJE sono stati seguiti ad oggi 28 tra bimbi e ragazzi, di età che andava dai tre anni ai diciotto.